Mille e un volto

Mamma, cliente di una prostituta, poetessa: i ruoli dell'attrice Giorgia Ferrero

«Un’attrice che si ripete continuamente, non si mette in discussione e non osa non potrà mai essere apprezzata», disse Ugo Pagliai. Chi di sicuro fa sempre cose nuove è Giorgia Ferrero. L’attrice ligure di nascita e romana d’adozione è reduce dall’incetta di riconoscimenti per “Pentaclub”, primo cortometraggio del regista Roberto Strazzarino, ambientato nel ’68 e in cui interpreta la madre di Giò, il quale sogna di aprire un cinema senza film a favore della guerra insieme ai suoi coetanei adolescenti.

Com’è stato girare il film?
«Un bellissimo lavoro! Di Strazzarino avevo sentito parlare con “L’ora di Carlo” e quando mi ha chiamata per il film, scritto insieme alla moglie sceneggiatrice Maria Pia Alibrandi, ero contenta. Sul set mi sono trovata bene sia con i ragazzi, bravissimi e concentrati, sia con lui, che non ci ha mai lasciati soli, cosa rara nel cinema».

È stata la sua “prima” da mamma.
«Ho amato interpretare questa donna amorevole verso il figlio e accogliente con gli altri ragazzi ma che soffre per il marito morente in casa».

Mamma, cliente di una prostituta, poetessa: i ruoli dell'attrice Giorgia Ferrero

Lei è impegnata anche in altri lavori. Ci parli di “Labirinti del male”.
«È uno spettacolo sulla violenza contro le donne in cui impersono sia il carnefice sia la vittima. Mescola teatro, video e il racconto dal vivo di Luciano Garofano, grandissimo professionista, sui primi segnali e le dinamiche familiari. Il mio costume di scena mi è stato venduto da una donna poi uccisa, quindi ha un valore simbolico».

Di recente ha recitato nel videoclip de “Il bene nel male” di Madame.
«Su una rosa di venti attrici sono stata scelta esplicitamente da lei! La seguivo da tempo e la stimo moltissimo. La canzone narra di una prostituta che s’innamora di un padre di famiglia, io invece interpreto una cliente donna. Non essendo un’attrice, Madame si è lasciata guidare da me e abbiamo improvvisato con naturalezza».

Prossimamente sarà Nella Nobili.
«Sì, in un progetto di foto e documentazioni rivolto alle università, dedicato a donne che hanno fatto la differenza e che uscirà l’8 marzo. Nobili era operaia in una vetreria e omosessuale e scriveva poesie per donne delle quali era innamorata, come Rossana Rossanda, o sulla condizione nelle fabbriche. Gli scatti sono stati realizzati nell’ex 3M di Ferrania, che ha stampato le pellicole dei più grandi film italiani».


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